Silvia Federici è attivista femminista, filosofa, scrittrice e docente universitaria.

Negli anni Settanta è stata fra le protagoniste del movimento internazionale per il Salario al Lavoro Domestico. Negli anni Novanta, dopo un periodo di insegnamento e di ricerca in Nigeria, ha partecipato ai movimenti no global e contro la pena di morte negli Stati Uniti.

Tra i suoi libri più conosciuti: Calibano e la strega, in cui Federici ripercorre da un punto di vista femminista tre secoli di storia – dalle lotte contadine e dai movimenti eretici del Medioevo alla caccia alle streghe del XVI e XVII secolo in Europa e nel “Nuovo Mondo” – e offre una nuova visione dei fattori che portarono all’avvento del capitalismo, evocando un mondo di eventi, politiche e soggetti sociali assenti nella visione marxista della “transizione” e ponendo allo stesso tempo le basi per una nuova lettura dei contemporanei processi della globalizzazione. 

In “Caccia alle streghe, guerra alle donne” Federici riflette sulla violenza misogina che oggi, di nuovo, demonizza la donna e esamina le cause profonde della guerra in atto contro le donne, fatta non solo di violenza domestica e sessuale, ma anche economica e strutturale, il cui esito è ancora una volta quello di sovvertire i processi di riproduzione sociale per spaccare le comunità e aprire la strada all’individualismo funzionale al progetto neoliberista.

Del pensiero di questa donna straordinaria parleremo in occasione di Stramonio grazie a un intervento di Carlotta Cossutta, docente di filosofia politica e attivista transfemminista cofondatrice di Eretica.