chi siamo

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Eretica attraversa il bosco
Eretica frequenta la notte
Eretica taglia diagonalmente il campo di battaglia
Eretica disimpara l’addomesticamento

Eretica nasce dal desiderio di abitare il sabba

Eretica è un’associazione culturale che agisce sul presente con una radice profonda nella storia. Siamo partite dall’immagine della strega, archetipo potente, che sempre e di nuovo rivela i confini del ruolo delle donne, le aspettative sui generi e i tracciati delle norme. Un archetipo che resiste come forma oppressiva, ma anche come possibilità di resistenza e sovversione.

La caccia alle streghe racconta moltissimo delle linee sui cui si è costruita la modernità, e a partire da questo possiamo interrogarci su cosa significhi essere una strega oggi, quali forme di magia possiamo mettere in pratica e su come lo sguardo della strega possa essere utile per mettere in discussione i confini tra interno ed esterno dei corpi, tra naturale e artificiale, tra umano e ambiente.

Non si tratta di recuperare acriticamente una presunta saggezza arcaica, ma di mettere in discussione le forme della conoscenza e della sua trasmissione, le gerarchie che la codificazione del sapere produce e le soglie di accesso ad esso. In questo senso lo sguardo della strega permette di superare le frontiere, di mettere in discussione le presunte verità biologiche e di illuminare i processi coloniali sulla base di un posizionamento epistemico marginale che diviene centrale per leggere le fratture e le oppressioni.

Eretica vuole praticare questo tipo di sapere, intrecciando e mescolando discipline, tecniche, tradizioni e genealogie diverse non tanto per occuparsi di stregoneria, quando per guardare il mondo in maniera stregata per reincantarlo.

Eretica immagina festival, incontri, scritture e multiformi elementi per costruire degli spazi che siano, come il sabba, gli strumenti per cambiare i ruoli che ci vengono imposti.

Filmmaker
Filmmaker Festival, in oltre 30 anni di attività e in un panorama affollatissimo di kermesse, si è sempre contraddistinto per la qualità delle sue proposte, per il suo interesse a scoprire nuovi autori, nuove forme di cinema, nuove relazioni con il pubblico.

Ha favorito incontri tra i grandi autori internazionali e il pubblico, scambi tra esperienze anche di discipline diverse, ha tenuto a battesimo almeno tre generazioni di registi italiani e prodotto più di 80 film, diffondendo vocazioni a vedere e a pensare un cinema nuovo e fuori dagli schemi, internazionale e libero.