In occasione di Stramonio Ippolita, gruppo di ricerca indipendente e interdisciplinare, che si occupa di tecnologie digitali e filosofia della tecnica con femminismo, hacking e controcultura come Ingredienti base della pratica collettiva, presenterà la nuova edizione del testo Utopia e Alchimia di Luciano Parinetto.
Alchimia e utopia si inserisce perfettamente nel progetto di pensare possibili strade alternative dentro e contro la modernità. Un progetto portato avanti negli anni da Luciano Parinetto, filosofo morale che si è occupato di Eraclito, Feuerbach, Silesius, Giordano Bruno, Emily Dickinson, Lessing, Eckhart e Cusano, senza dimenticare le filosofie orientali, visto che fu tra i primi a tradurre il Taotêching di Lao Tze. Un intreccio di saperi utili a mettere in discussione non solo le gerarchie epistemiche che fondano la storia della conoscenza occidentale, ma anche i loro riflessi politici.
Parinetto, infatti, si è occupato a lungo di caccia alle streghe, leggendo le connessioni storiche ed economiche tra il genocidio degli indios a cui venivano attribuite le stesse caratteristiche delle streghe e le persecuzioni dei vari ‘indios interni all’Europa’ come streghe e stregoni, zingari e vagabondi, ugonotti, omosessuali, e intere popolazioni estranee all’economia dell’accumulazione capitalistica. Un progetto, quindi, che legge il rimosso in Marx e attraverso Marx: corpi, rivoluzione, differenze emergono come percorsi possibili di liberazione.
In questo senso Parinetto pone la giustizia sociale in un alchemico canone inverso che oggi definiremmo queer. Ma l’ambigua utopia del Rebis può essere politicamente risignificata dall’immaginario alternativo e radicale dei movimenti transfemministi?